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Carnevale di Fano - Edizione 1968

Carnevale di Fano - Edizione 1967


CON IL CARNEVALE DEI PICCOLI
Ha aperto i festeggiamenti la «Sei giorni dell'allegria»
Applauditi i quattro carri rionali - Balletti e canzoni oggi al «Politeama»
La «Sei giorni dell'allegria» fanese ha iniziato ieri la sua marcia trionfale attraverso il mondo dell'allegria e del buonumore. L'onore di aprire i festeggiamenti è stato dato al «Carnevale dei piccoli» che non ha certo lasciato a desiderare nè dal punto di vista spettacolare, nè dal punto di vista festaiolo. Mai come quest'anno, infatti, si sono visti in giro per le strade, per le piazze e affacciati ai balconi tanti «pierrots», tante fatine, tanti Arlecchini. A decine sono accorsi i bambini in piazza XX Settembre e in corso Matteotti per festeggiare l'arrivo dei quattro carri rionali: «Cenerentola», «Il mago Zurlì», «La piccola olandesina» e «I bassotti all'assalto». Anche la «Musica arabita» non ha voluto mancare all'appuntamento: musiche e canzoni sono scaturite da questo ormai conosciutissimo complesso bandistico, che ha rallegrato l'atmosfera con quel suo non so che di pazzo e di spensierato. Oggi, poi, come abbiamo già ricordato nei giorni scorsi, al «Politeama Cesare Rossi» si terrà il festival dei bambini: «matinée» danzante.

Da: Il Resto del Carlino" del 3/2/1967

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Proseguita al Politeama la «Sei giorni dell'allegria»
FESTIVAL DI BIMBI IN COSTUME
Canti e danze delle piccole attrici del "Masetti" - Imbarazzante lavoro per la giuria - Le maschere premiate
Secondo giorno di feste carnevalesche, seconda occasione per i bambini di ridere e di divertirsi. Si è svolto infatti ieri al politeama «C. Rossi» un festival interamente dedicato a loro: agli ometti e alle donnette di età non superiore ai... sei anni. Accompagnate dalle mamme e, in casi eccezionali, anche dai papà emozionati e commossi, decine e decine dì «maschere» si sono date appuntamento nella grande sala del cinema-teatro fanese per ballare, cantare, farsi ammirare e sfilare di fronte alla giuria in vista della premiazione finale. E pensiamo che mai come quest'anno la giuria abbia dovuto tanto lavorare per assegnare i premi; maschere bellissime, costumi sfarzosi ed immaginabili si sono presentati in palcoscenico suscitando in tutti i presenti gridolini di meraviglia e calorosi applausi. La piccola Giovanna Battistelli con il suo costume ungherese, Francesco Tiziana Filonzi con «fiori di primavera», Andrea Adriani con « Rigoletto », Nazzareno Claudiani «il toreador», Raffaella Scarlatti «la piccola fioraia», Giampaoli Sabina con «costume della Germania», Emanuela Giulietti «Mary Poppins», Giorgio, Rodolfo e Michele Ferri ovvero «Arlecchino, il Toreador e Topolino», Cinzia Cibini «il campanellino», Anna Italiani mascherata da damma del '700 e Marina Andreoni nelle vesti di «Carolina del Sud», sono soltanto una piccola parte di quella folla multicolore che ha affollalo per l'intero pomeriggio la simpatica manifestazione. Dopo lo spettacolo di danze e canti eseguito quasi totalmente dalle bambine del Teatro Masetti (la danza delle campanule, il duetto del mulino, il balletto delle spagnole ecc.), la giuria ha finalmente emesso il suo verdetto che vede la classifica così composta:
Maschere singole:
1) «Miss dello spazio», della piccola Mariangela Giommi;
2) a pari merito: «Piccola fioraia » di Fioretta Scarlatti e «Miss Lido 1867» di Isabella Cotorti di Jesi;
3) «L'ungherese» di Giovanna Battistelli e «Il torero» di Nazzareno Claudiani.
Per le maschere in coppia unici vincitori sono stati Mirco Ferri e Andrea Corsaletti in «I capelloni».

Da: Il Resto del Carlino" del 5/2/1967

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IL "GETTO" PIU' RICCO DEL MONDO
CARNEVALE A FANO SOTTO I BACI
Tutti vogliono essere colpiti dalla dolce gragnuola - Le "gluppe" e i "foulards" - Domenica pioveva: oggi si spera in una giornata di splendido sole
DAL NOSTRO INVIATO
Fano, 6 febbraio
Negli occhioni enormi dei pupi di Fano, di questi giganti di cartapesta dalle pupille dilatate, sembra quasi di cogliere un lampo di disappunto, di attonito stupore per la forzata sosta di ieri. Da tre mesi, ormai, i titanici eroi della cartapesta attendevano il loro debutto, la loro prima, libera, clamorosa uscita. E finalmente la grande giornata era venuta: ieri, domenica, avrebbero fatto il loro ingresso nel mondo, nel chiasso, nel tumulto, nel getto dei baci di cioccolata di cinquantamila spettatori. Invece la pioggia li ha costretti in «casa», rinviando a domani l'incontro esaltante con la folla: un incontro che sarà tanto più caloroso quanto più desiderato.
Anche se si brucia nel breve giro di cinque ore, il carnevale di Fano, come ha scritto Fabio Tombari (lo scrittore che in Tutta Frusaglia ha distillato gli umori più intimi e segreti di questa aristocratica e insieme popolaresca Città della Fortuna) coi tre mesi che ci vogliono per allestirlo e i tre mesi che sono necessari per commentarlo, occupa una metà dell'anno. E quando finalmente sembra destinato a passare in archivio, si rianima in un estremo sussulto estivo per la sfilata di Ferragosto.
In seguito, i pupi di cartapesta vengono ceduti, come i campioni del calcio, ad altre città che li ridipingono e li adattano ai loro carnevali. Ma se li ritroverete, a febbraio di quest'altranno, nei corsi carnevaleschi di una città del Sud o di una città del Nord, potrete leggere nei loro occhi il rimpianto nostalgico per la Fano nativa, per il carnevale che li ha tenuti a battesimo.
Se infatti Viareggio stordisce col suo gigantismo, e Nizza ha motivo di insuperbirsi per la sarabanda delle sue maschere, il Carnevale dell'Adriatico è unico, non solo, come scrive sempre Tombari, « per la sua più genuina espressione popolaresca », ma anche e soprattutto per il suo getto. Dai carri e dai palchi non piovono, come a Viareggio, variopinti coriandoli o nastri filanti, ma tempestano cioccolatini e caramelle, chicche e confetti: « Tonnellate e tonnellate di dolci: cofanetti, scatole, tavolette di fondenti, paste, goloserie, gianduie, croccanti, torrone, cremini. Ogni carro è dotato di un rigurgito sopra i dieci quintali ».
E non si creda che i dolciumi siano di seconda mano e che vengano dai fondi di magazzino di un'industria fallimentare: sono identici ai cioccolatini che compriamo nei negozi per fare un regalo alla ragazza o alla mamma e vengono forniti al carnevale di Fano con uno sconto del venti per cento, che non è poi uno sconto da liquidazione se si pensa all'enormità dell'ordinativo.
Domani sera i bambini di Fano rischiano l'indigestione. E non i bambini soltanto. Anche i genitori, infatti, si lasciano travolgere dal clima euforico del carnevale. Come a un segnale di guerra, il primo getto del primo carro scatena il finimondo, suscita un pandemonio che coinvolge tutti, anche i signori più compassati, anche le signore più austere. Nessuno resiste alla tentazione di afferrare al volo un cioccolatino. E, afferrato il primo, il giuoco è fatto: non ci si ferma più. Se le donne del popolo sfilano dalla borsa la gluppa, un fazzolettone a strisce che nei suoi colori vivaci rispecchia l'intensa tavolozza dei campi, le donne-bene tendono il foulard di seta stampato da Chardin. E gli uomini aprono le tasche, e quando le tasche sono colme, ricorrono al cappello, all'ombrello, a qualunque oggetto che possa in qualche modo riempirsi fino all'orlo, fino a traboccare come una prodigiosa cornucopia.

Fortuna

Mi raccontano che, in un recente carnevale, una signora s'era tolta il soprabito e, aiutata dalle vicine, lo aveva disteso sotto il lancio dei carri come un lenzuolo dei pompieri dragando cioccolatini e caramelle con la stessa fortuna della rete lanciata dagli apostoli per la loro pesca miracolosa.
Se una decina di anni fa, quando i carri sfilavano lungo il corso Matteotti, bastavano, nell'angustia delle case, pochi quintali di dolciumi per ottenere un lancio nutrito e generoso, oggi che il Carnevale si e trasferito nell'ampio e ospitale viale Gramsci, la scorta dei carristi è stata notevolmente accresciuta. E, in proporzione, è aumentato anche il volume dei sacchetti di cioccolatini e di caramelle che i privati portano sul palco per rispondere al lancio dei carri, per replicare con un complimento a un altro complimento. Naturalmente, nello scambio, il vantaggio è tutto dalla parte del pubblico. E se fra il pubblico c'è una bella ragazza — e a Fano le belle ragazze si sprecano — ebbene, quella diventa la zona critica e intorno al bersaglio si affollano gli specialisti della «raccolta», che approfittano magari del tumulto per assaggiare, con le mani, ghiottonerie che non definirei propriamente di cioccolata.
Domani, a Fano, più di cinquantamila persone torneranno ad essere bambini per un paio d'ore: bambini golosi, festosi, timorosi di non partecipare alla cuccagna generale (sonnecchia un bambino in ognuno di noi e basta una banana di cioccolata a risvegliarlo, a ingolosirlo e a ingelosirlo se il bambino che gli sta vicino ha preso più chicche di lui). I giganti di cartapesta domineranno la confusione col loro sorriso tollerante e comprensivo; passeranno ondeggiando sulla folla scatenata conservando il distacco benedicente del monarca che si inebria agli osanna dei sudditi, ma che vuoi far credere di essere oppresso dai doveri del trono.

Monarca

La sfilata di domani sarà dominata da un vigile urbano di otto metri che è il pupo più alto che si sia mai visto da queste parti. E' lui, in tondo, il re di carnevale; è lui, del resto, il monarca di questa civiltà motorizzata. Il carro sul quale è stato issato vuol essere nella concezione del suo costruttore Pacassoni, un'allegoria « stradale » della vita italiana di oggi: mostra i comunisti indecisi davanti a un cartello di svolta a destra e i cattolici incerti di fronte a un segnale di svolta a sinistra.
I « Giochi senza... barriere » di Bonetti, Nicolini e Battistelli rappresentano un'avveniristica umanità, una idealistica città del sole in cui tutti si vogliono bene: russi e cinesi, cani e gatti, cacciatori e lepri. Il carro del signor Del Monte dice tutto fin dal titolo: « Superfestival dei can...tanti »: allude, e chiaro, alle rassegne canore di Sanremo, e ai complessi « beat » che spesso, per l'appunto, abbaiano invece di cantare. «Zodiacomania ovvero...ad ognuno il suo» si intitola il carro del signor Ferretti che ha voluto « rappresentare — per dirla con le sue parole — la mania ormai diffusa in tutto il mondo di credere ciecamente agli oroscopi e di basare quindi la propria vita e la propria attività su quello che dice l'astrologo ». A proposito: che dice l'astrologo? Pioverà anche domani?

Dino Biondi

Da: "Il Resto del Carlino" del 7/2/1967

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SOTTO UNO SPLENDIDO SOLE IL «CARNEVALE DELL'ADRIATICO»
ALTA MAREA DI FOLLA
ieri al corso mascherato
Non meno di 30 mila persone hanno gremito il viale Gramsci per tutta la sua lunghezza - Il tradizionale «getto»: una grandinata di dolciumi - Splendore e fantasia dei carri
La pioggia di domenica scorsa, che ha impedito il regolare svolgimento del primo corso mascherato del carnevale dell'Adriatico, e la grandiosa riuscita della seconda sfilata che ha invece avuto luogo ieri per la tradizionale ricorrenza del martedì grasso, hanno opportunamente suggerito agli organizzatori della spettacolare manifestazione folcloristica fanese, la ripetizione della medesima per domenica 12 febbraio.

Una notizia questa, con cui siamo lieti di iniziare la cronaca del carnevale fanese data la stupenda riuscita dell'edizione di ieri: edizione che nulla ha da invidiare alle più antiche e famose carrellate di un carnevale che ha ormai i suoi novanta e più anni di vita.

Una folla non inferiore alle 30.000 persone ha infatti gremito fino all'inverosimile l'ampio e lungo viale Gramsci con le relative vie e piazzali adiacenti e vi si è abbandonata alle più sfrenate follie fra una pioggia di coriandoli e stelle filanti addolcita... da un vero torrente di cioccolate, caramelle, baci e banane: una grandine tale da soddisfare la golosità di grandi e piccini tutti indistintamente impegnati a ghermire i «pezzi» migliori e rilanciare il «resto». Di qui, lo scatenarsi di una accanita battaglia fra palchi e finestre, carri e balconi sopra il nereggiare di una folla elettrizzata e vociante.

A questo punto, è necessario parlare dei carri, della loro fiabesca fantasmagoria e grandiosità. Sotto l'infaticabile onnipresenza del comm. Gustavo Roberti e dei suoi più vicini collaboratori, tutto si è svolto nel modo migliore: motivo per cui anche la sfilata è stata veramente superba, ciò che ha indotto il pubblico ad applaudire con entusiasmo i «Giochi senza barriere» di Nicolini-Binini-Battistelli, lo «Zodiacomania» di Ferretti, il «Superfestival dei cantanti» di Del Monte, «La segnaletica» di Pacassoni e i quattro carri minori del rione Poderino, della frazione di Cuccurano, del quartiere del porto e del complesso teatrale Masetti.

Con le luci e le luminarie che hanno spettacolarmente concluso questa prima giornata del Carnevale adriatico non vanno infine dimenticate le principali manifestazioni collaterali che hanno pure richiamato gran folla di «maschere» e «danzatori». Fra queste, i due veglioni al «Politeama Cesare Rossi» e la serata organizzata da Franco Morbidi e Marisa Spadoni sotto le antiche volte di un pittoresco cantinone.

Fra i partecipanti a questa ultima briosa «Baldoria» sono stati notati per eleganza e vivacità Maria Grazia Olivieri, Luigi Marfori, Paola Pacifici e il fratello Claudio, Ilia Loi, Franco Faroni, le sorelle Lulù e Anni Civini, Franco Trappoli, Nino Bonazzelli nonché Massimo Giammarini e tutta la compagnia degli anziani parenti e vigili accompagnatori.

Da: Il Resto del Carlino del 8/2/1967

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LA PALMA AL VIGILE URBANO DE "LA SEGNALETICA"
Ha dominato il traffico del Carnevale Adriatico

Nella sede della Società carnevalesca di Fano, alla presenza del Sindaco Rino Giovannetti, del presidente del sodalizio cav. Gustavo Roberti, dei consiglieri, dei "carristi" e di numeroso pubblico, ha avuto luogo ieri la proclamazione dei vincitori del concorso mascherato 1967.

Ha preso per primo la parola il cav. Roberti, porgendo un cordiale saluto alle autorità ringraziando quanti hanno contribuito a realizzare ancora una volta la tradizionale manifestazione fanese.

Ha poi messo in risalto l'opera veramente geniale degli autori delle allegorie e quanti vi hanno collaborato, dicendosi ancora fiducioso per l'avvenire di questa ormai centenaria tradizione.

Quindi il notaio Benini è stato invitato ad aprire le buste sigillate contenenti i risultati del "giurì" preposto all'assegnazione dei punteggi.

Fra i carri allegorici è risultato primo " La segnaletica " di Pietro Pacassoni con punti 531; secondo ex aequo "Zodiacomania (ovvero ad ognuno il suo)" di Valerio Ferretti, punti 527; e " Giuochi senza barriere " di Nicolini-Battistelli-Bonetti, punti 527; quarto " Gran festival dei cantanti " di Luciano Del Monte, punti 467.

Per il piccolo carnevale ha vinto l'allegoria " Cenerentola " del Rione Porto con punti 280; secondo " I bassotti all'assalto " di Cuccurano, punti 232; terzo "Il mago Zurlì " del rione Poderino punti 200; quarto "La piccola olandese" dell'Istituto Masetti, punti 167.

La graduatoria dei carri allegorici non è definitiva, in quanto la classifica dovrà essere completata dai punteggi che gli stessi otterranno la prossima estate durante il corso estivo nel mese di agosto.

Da: "Il Resto del Carlino" del 18/2/1967

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NELLA SALA DEGLI ARAZZI A PALAZZO ALAVOLINI
CINE - CARRELLATA
sul Carnevale Adriatico
Presentati documentari sulla manifestazione dal 1949 al 1967 - Un tuffo nel passato - Vitalità e risultati del giovane sodalizio fanese
Alla presenza del Sindaco Giovanetti, del presidente della azienda di soggiorno, del presidente Gustavo Roberti e dei soci della società Carnevalesca e di numerosi cittadini, il Cine Club d di Fano, sotto la presidenza del ragioniere Sandro Capponi, ha tenuto presso la settecentesca sala degli Arazzi del Palazzo Alavolini, un trattenimento sperimentale sulla attività svolta dal Cine Club fanese presentando agli intervenuti le riprese filmate del Carnevale dell'Adriatico di Fano, dal 1949 ad al 1967.

Possiamo dirvi senza essere smentiti, che la simpatica serata, semplice, quanto familiare è stata apprezzata perché l'arte dilettantistica del cinema nel suo più genuino senso ha entusiasmato tutti i presenti che hanno applaudito i vari cortometraggi e i diretti operatori.

Lo studio e la diffusione dell'arte del cine-amatore attraverso la proiezione, nonché le continue riunioni del giovane Club di Fano, hanno posto all'attenzione degli intervenuti, quanto valga specializzarsi in questo campo, riprendendo dilettantisticamente, le manifestazioni locali, quelle folkloristiche, o itinerari fanesi ed extra fanesi, perché la attività del Cine Club possa dare a Fano lustro e gloria, e perché i giovani e i meno... giovani, si scrollino di dosso quella apatia che li rende inattivi, solo per la paura di essere snobbati per queste utili iniziative.

Ma, il tempo dello snobismo e della confusione tra i giovani moderni è cosa passata; i beat... hanno fatto il loro tempo, e la gioventù così intelligente, dopo queste idee... fisse, sta cercando cose migliori e più serie in ogni campo. Cosi, il Cine Club di Fano, sotto la spinta dell'attivissimo presidente rag. Capponi, ha voluto dare un saggio della buona tecnica raggiunta, proiettando sul piccolo schermo, alcuni brevi documentari in bianco e nero e a colori, sul Carnevale dell'Adriatico di Fano dal 1949 ad oggi.

I vari protagonisti di questi cortometraggi, vale a dire la Sig.na Vecchione, il sig. Pandolfi, il sig. Buldrighini, il rag. Fragomeno, il prof. Corsaletti, e il presidente rag. Capponi, hanno, ognuno per la loro parte, illustrato, durante le proiezioni, le varie riprese. E' stato, senza dubbio, un tuffo nel passato, che ci ha fatto constatare come, enormi siano stati i passi sin qui compiuti dalla attività folkloristica fanese del Carnevale dell'Adriatico.

Da: Il Resto del Carlino del 18/5/1967

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EDIZIONE ESTIVA
OGGI SUI VIALI DELLA «SASSONIA»
TORNA AD IMPAZZARE
il Carnevale dell'Adriatico
Sfilata decisiva per la classifica dei carri allegorici presentati lo scorso inverno Gruppi folcloristici, sagra delle sagre gastronomiche e gran finale notturno
Come abbiamo annunciato, nei giorni scorsi, tornerà ad impazzare, come per incanto, lungo i viali della Sassonia, per tutta la giornata di oggi, il famoso e tradizionale Carnevale dell'Adriatico. Ancor più agguerriti e spumeggianti rispetto alla edizione invernale, i carristi hanno fatto di tutto perché la manifestazione di quest'anno si presentasse particolarmente curata e grandiosa per soddisfare al massimo le esigenze e la curiosità delle centinaia di turisti italiani e stranieri che affollano in questi giorni la nostra città.

E niente è stato lasciato al caso: la spettacolare illuminazione, la ottima disposizione degli stand gastronomici, la felice trovata della sala da ballo all'aperto, faranno senz'altro passare una giornata indimenticabile a chi è venuto in vacanza sulla nostra spiaggia.

La «festa» - se cosi possiamo chiamare questo spettacolo unico in Italia avrà inizio alle ore 17.30, quando i mastodontici carri allegorici faranno la comparsa lungo il viale Adriatico: «Cenerentola», I bassotti all'assalto», «Il mago Zurlì», «Ad ognuno il suo», «Giochi senza barriere», «Gran Festival di can... tanti», «La segnaletica», saranno di nuovo «in pista» per contendersi ancora quel punteggio che dovrà definitivamente proclamare il carro vincitore dell'edizione 1967.

Passeranno poi, sotto gli occhi meravigliati del pubblico, i gruppi folcloristici della «Musica Arabita», del «Biciclo ottocentesco» di Fermignano ed il complesso «Il Rubicone».

Tutto questo, per quanto riguarda lo... spirito, poiché al corpo ci penseranno le Sagre, ben disposte nei loro stands, tra le quali troviamo: «La sagra della Salsiccia» di Castelvecchio, «La sagra del vincisgrasso» e della «piadina» di Cartoceto, «La sagra del fagiano» di Fenile, «La sagra degli spiedini» di Fano «La sagra del pomodoro alla griglia» e la «sagra del vino Bianchello della valle del Metauro».

Insomma, si avrà tutto il tempo per ridere e per mangiare, per divertirsi e per entusiasmarsi ma... è alla sera che poi la meraviglia non avrà più limite. La giornata di festa, infatti, avrà termine con uno spettacolo pirotecnico che non ha eguali: migliaia e migliaia di fuochi colorati saliranno in cielo, illuminando con mille comete la zona dello squero, per dire a tutti i presenti: «arrivederci al prossimo anno».

Da: Il Resto del Carlino del 13/8/1967

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LA GIURIA HA SCELTO L' ALLEGORIA MIGLIORE
«A ciascuno il suo»
e a Ferretti la palma del Carnevale 1967
Ai posti d'onore Pacassoni, il trio Bonetti-Nicolini-Battistelli, e Del Monte - Entro agosto le adesioni per l'edizione 1968
Seppure ormai lasciato alle spalle, incalzato dalle altre manifestazioni organizzate nella nostra città, il Carnevale dell'Adriatico — tenutosi a Fano verso la metà di agosto — fa vibrare ancora nell'aria ormai settembrina una frizzante atmosfera di allegria e di spensieratezza che fa pensare con nostalgia alle belle giornate trascorse in questa estate che sta per finire. Migliaia di turisti, di villeggianti e di fanesi hanno affollato per ore il grande viale della Sassonia, rallegrando con la moltitudine degli sgargianti colori «balneari» l'immenso spettacolo creato dai carri allegorici, dalle bande musicali e dalle decine di maschere che facevano da cornice alla eccezionale manifestazione. Allegria e buonumore hanno regnato sovrani ed anche l'acquazzone finale, in altro momento poco gradito, ha invece reso più movimentata ed imprevedibilmente agitata la serata in corso. Tanto più che la pioggia, dopo lo scroscio del tramonto, ha lasciato bellamente il posto al magnifico spettacolo dei fuochi d'artificio che ha veramente entusiasmato il pubblico presente. Ebbene, mentre tutti si divertivano e felici trascorrevano il tempo spensieratamente, un ristretto numero di «giurati» era seriamente impegnato a fare calcoli su calcoli per assegnare il punteggio ai carri più interessanti al fine di aggiudicare il titolo per l'edizione del carnevale 1967. Era, insomma, il momento tanto atteso da tutti i carristi: un anno di lavoro e di sacrifici avrebbe avuto il meritato riconoscimento. A chi la palma della vittoria? La giuria ha saputo decidere.

Nei giorni scorsi, presso la sala della società carnevalesca fanese, alla presenza del sindaco e del notaio dott. Benini (dopo che il presidente aveva ringraziato tutti i partecipanti e le autorità comunali e dell'Azienda autonoma per la preziosa collaborazione) sono stati finalmente proclamati i vincitori. Le votazioni hanno dato il seguente risultato:

1.o premio: «Ad ognuno il suo» di Ferretti; 2.0 premio «La segnaletica» di Pacassoni; 3.o premio: «Giochi senza barriere» di Bonetti, Nicolini, Battistelli; 4.o premio: «Gran festival dei can...tanti», di Del Monte. Per il piccolo carnevale, invece, risultavano vincitori, nell'ordine: «Cenerentola», «I Bassotti all'assalto», «Mago Zurlì» e «La piccola olandesina».

E' stato quindi emesso il seguente comunicato: «La società carnevalesca comunica che con il 31 agosto si chiudono le adesioni al Carnevale 1968 ed entro il giorno 5 settembre tutti coloro che hanno dato la loro adesione, dovranno presentare il bozzetto del lavoro da eseguire».

Da: Il Resto del Carlino del 29/8/1967

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La «Musica Arabita» festeggia Santa Cecilia
Con l'esibizione alla mostra mercato dal tartufo di Acqualagna, la «Musica Arabita» ha chiuso il ciclo dalla sua attività per il 1967. Domenica 26 novembre, alle ore 13, l'allegra brigata — con autorità e simpatizzanti — si riunirà pertanto in un tipico locale di Ostra, per la tradizionale colazione sociale e per festeggiare Santa Cecilia, patrona dei musicisti.

L'Arabita anche quest'anno ha mietuto allori che si aggiungono alla sua lunga collana, fra i quali — il più clamoroso — quello ottenuto alla Settimana Gastronomica di Zurigo nell'aprile scorso. Ovunque è andata ha elettrizzato il pubblico con il suo brio, le sue perfette e allegre esecuzioni musicali, tanto da destare entusiasmi e ricevere vivissimi e incondizionati consensi.

Da: Il Resto del Carlino del 24/11/1967


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 16.12.2005

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